fiori

Sto’ leggendo un bellissimo libro: La rete della vita, di F. Capra. Ad un certo punto l’autore fa’ una riflessione interessante sull’insuccesso dell’IA. Secondo Capra questo e’ dovuto alla mancanza di fisicita’ nella macchina, alla mancata esperienza del corpo. In effetti non possiamo sapere quanto il corpo influisca sulla nostra intelligenza e viceversa. Questo mi sembra interessante anche in relazione a degli aneddoti che vengono riportati su Von Neuman e Wiener; infatti pare che questi facessero molto affidamento sulla conoscenza intuitiva, corporea, tanto da andare sempre a dormire con un foglio di carta ed una penna sul comodino.
Tutti abbiamo sperimentato che durante il sonno possiamo trovare soluzioni a problemi che ci sembravano irrisolvibili di giorno; sebbene sia sempre il ragionamento a portarci alla soluzione, sembra che il fatto di dormire, di cambiare la condizione del nostro corpo, sia determinante. Per una macchina questo non e’ possibile, e la mente umana, basata sulla biologia, le e’ legata a filo doppio.
Mi torna in mente una riflessione che facevo su internet, visto come la smaterializzazione della realta’: guadagneremo qualcosa dall’eliminazione della biologia, della fisicita’, dai rapporti interpersonali, oppure diventeremo solo piu’ stupidi?
Un altro bellissimo libro sull’intuizione e sui meccanismi con cui si sviluppa e’ The mathematician’s mind (The psychology of invention in the mathematical field)” (in inglese) di Jacques Hadamard, che mi sembra una fonte attendibile!

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