Ultimamente Marco non si separa mai da questo fumetto di Martin Mystere che racconta la storia del Billiken.
“I am the god of luckiness, so always keep me nigh
Misfortune’s frown will disappear, at one flash from my eye
Be sure that I am on the spot, when projects you begin
I am the god of luckiness, my name is Billiken”.
Riporto quanto trovato nel sito bvzm:
Nel 1908 Florence Pretz, giovane illustratrice di Chicago risoluta a sfondare con disegni in “stile giapponese” (un’antesignana!), inventò un personaggio battezzato Billiken, The God Of Things As They Ought To Be, una specie di benevolo gnomo dal volto piatto e dalle grosse gambe. Il disegno fu venduto alla Billiken Co. di Chicago, e utilizzato per realizzare una statuetta portafortuna di ceramica.
Il suo successo fu immediato, e a essa seguì un vasto merchandising che comprendeva, tra l’altro, un salvadanaio di ghisa, orologi, bambole (ne vennero vendute duecentomila in sei mesi); dal portafortuna prese nome la squadra sportiva dell’Università di St Louis, fondata nel 1911 e attuale detentrice del marchio.
La fama di Billiken varcò i confini nazionali: in Argentina esordì Billiken (1916), la più antica rivista per ragazzi ancora regolarmente pubblicata, e in Giappone esso entrò addirittura a far parte del pantheon delle divinità locali: un tempio in suo onore venne elevato a Osaka, nel distretto di Shinsekai.
Passata la moda, l’origine del personaggio fu dimenticata; siccome uno scultore esquimese di nome “Happy Jack” Angokwa-ghuk si era specializzato nell’esecuzione di riproduzioni in avorio di Billiken, esso è stato ritenuto per anni una divinità di quel popolo.
Per quanto riguarda il tempio giapponese ho trovato solo questo, in un sito su Shinsekai.
Ci sono ancora sculture esquimesi in vendita su eBay.
E, per rimanere in tema di religioni “particolari”, ecco “The Church of the Flying Spaghetti Monster”: CFSM.
Mi ricordo anche di una persona che ho conosciuto che crede nel dio Kr-Kr (non so veramente come si scriva).