Finalmente ho ripreso un po’ di attivita’ cerebrale ed in particolare a leggere narrativa che ho molto trascurato negli ultimi tempi. Invece adesso mi e’ tornata la voglia di leggere romanzi e fortunatamente mi sono imbattuta in qualche buon libro.
Quello che ha dato la stura e’ un romanzo che ho tenuto a fermentare su uno scaffale per parecchio tempo: Anime alla deriva di R. Mason; si tratta di un autore molto giovane ed il libro mi e’ piaciuto. La trama e’ molto avvincente ed e’ sostenuta da un’ottima tecnica che tiene incollati alla pagina. La cosa strana e’ che il tipo di scrittura e’ abbastanza “classico” (in senso positivo) ed alcuni particolari, come il fatto che i protagonisti si scrivano lettere e la quasi assenza di tecnologia, rendono difficile collocarlo mentalmente negli anni novanta. Come dicevo, la trama e’ avvincente: un drammone che finisce per mancanza di personaggi.
Ha seguito una triste puntata su Andrea De Carlo: non mi piace, e’ piu’ forte di me, questo era Pura vita ma il suo stile e’ troppo maschile, troppo egocentrico, troppo “ho capito tutto io, senti come predico bene”.
Ma passiamo alle cose serie; una grossa conferma mi e’ arrivata da Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, dei quali avevo gia’ letto Macaroni’. Ho completato tutta la serie leggendo di seguito e tutto d’un fiato Un disco dei Platters, Questo sangue che impasta la terra e Lo Spirito e altri briganti. Inutile dire che mi sono tanto divertita e sono giunta ad una conclusione: il Maresciallo Santovito e’ meglio del Commissario Montalbano.
Per andare sul tosto ho affrontato Q del collettivo Luther Blisset. Anche questo libro ha stagionato a lungo su uno scaffale e sono contenta di averlo potuto leggere tutto di seguito perche’ qui non si scherza, questi fanno veramente sul serio, roba forte. Si tratta di un romanzo storico ambientato nella prima meta’ del 1500 che pian piano si trasforma da racconto di scontri e rivolte a guerra di spie. L’idea di fondo e’ la necessita’ di rendere la cultura, attraverso i libri, libera ed accessibile a tutti; questo si rispecchia anche nell’oggetto reale che si stringe tra le mani, in quanto gli autori hanno rinunciato ad intascare i soldi della SIAE ed addirittura si legge che “E’ consentita la riproduzione, parziale o totale dell’opera e la sua diffusione in via telematica ad uso personale dei lettori, punche’ non sia a scopo commerciale”. Gli autori attualmente hanno cambiato nome in Wu-Ming ed interessantissimo e’ anche il loro sito www.wumingfoundation.com.